Ho tenuto questa bellissima notizia per me fino ad oggi, ma quale miglior periodo più del Natale per raccontare un aspetto così importante della propria vita?
Per farlo ho deciso di scrivere una lettera dedicata a mia sorella Arianna che diventerà presto mamma e farà di me uno zio, per la prima volta!
“Ciao Ary, Pocahontas, come ti chiamavano da piccola!
Facciamo un viaggio nel tempo, un salto temporale a quando eravamo dei fanciulli, ti va?
Io sempre il solito precisino, dal carattere più mite, tu invece la più chiassosa e calorosa! Distruggevi sempre i miei Lego e non rispettavi le mie regole di gioco, eh!
Tanti i viaggi con mamma e papà, trai più vividi sicuramente a Rimini: come dimenticare Fiabilandia, l'Italia in miniatura o l'Acquafan, con quel gioco acquatico di Poseidone di cui ero follemente innamorato.
La casa in affitto presa per più anni con quel rigoglioso giardino contornato da bassi e verdeggianti cespugli.
Tante esperienze. Sempre insieme, “Marco e Arianna”.
Si legge con la pausa tra le virgole, ma di fatto questa era una sigla tutta d'un fiato, eravamo una cosa sola.
Imprescindibili.
5 anni di differenza, ma come se fossimo gemelli.
Gli anni passano ed arriva la crescita adolescenziale.
Il distacco dell'età è diventata sempre più pesante.
Interessi diversi, ragionamenti superficiali e leggeri, figli di quell'età, affioravano allontanadoci.
La scoperta e la consapevolezza su me stesso che arrivò successivamente, fece il resto e il legame si affievolì.
Però poi arrivò inaspettatamente la notizia dell'arrivo di nostra sorella, Alessia.
Una “nascita” che portò una “rinascita“, letteralmente.
Mamma si è rinvigorita completamente e la tempra, che non le è mai mancata, è rimasta ancora oggi.
Alessia è stata la cosa più bella che potesse arrivare nella nostra famiglia: è diventata di fatto una colonna portante e la perfetta combinazione (e il miglioramento aggiungerei) dei nostri due diversi caratteri.
L'anello mancante, il pezzo mancante del mosaico, che riportò l'equilibrio tra di noi.
E così eccoci qui, oggi dopo tanti anni, l'uno accanto all'altra.
La nostra crescita è stata un susseguirsi di risate, condivisioni ma, come capita in tutti i rapporti, composta anche di momenti più bui, una parte di vita che racconta una storia di fratellanza che insegna come il tempo e la complicità permettano sempre di superare tutto.
Mentre sorrido a quei ricordi intramontabili, sorgono forte emozioni nel pensare a come la tua vita cambierà con l'arrivo di Diego.
Ti vedo raggiante, felice e soddisfatta. Diversa! Lo si percepisce anche solo osservandoti nelle cose più semplici della vita quotidiana.
Non vedo l'ora arrivi Diego.
Non vedo l'ora di diventare zio.
Non vedo l'ora di vederti madre.
La famiglia è per sempre.
Ti voglio bene!
Marco Livio